In un momento come questo che stiamo vivendo, in cui i politici e media si interrogano sull'importanza del Punto G, non resta che aggrapparci alla magia degli eroici furori. Peccato che spesso, molto più di quanto noi donne vorremo, non è l'amore che spinge gli uomini a mostrarsi interessati, bensì l'apoteosi dei loro testicoli.
Pare che
Grillo sappia tutto, o meglio... non sappia niente sul Punto G delle
donne, probabilmente perché conosce poco anche il mondo femminile,
altrimenti saprebbe che la Perla Nera di Gräfenberg è fatta della
stessa sostanza dello Spirito Santo: tutti sanno che esiste ma pochi
lo hanno visto davvero. Per trovare poi questo tesoro nei meandri di
un'intricata mappa clitoridea, ci vorrebbe la bussola magica di Jack
Sparrow e va detto, pochi uomini la possiedono.
Ma se noi
donne, per aver il massimo dell'orgasmo potremmo semplicemente
mostrarci in Tv, in un modo dove il vibratore è l'amante più
affidabile, a che servono gli uomini? E di contro: l'orgasmo maschile
può essere raggiunto attraverso l'uso di una bambola gonfiabile?
Ma forse la
realtà è che abbiamo bisogno della negazione per riuscire a capire
ciò che davvero vogliamo e ciò vorremmo essere. Del resto anche
Hegel sosteneva che senza dialettica non c'è progresso e neppure una
vita significante: alla tesi si oppone un'antitesi per poter poi
raggiungere la sintesi. E questo all'infinito, perché la ricerca
della conoscenza procede secondo un andamento circolare, e perché i
nostri infiniti “perché”, gira e rigira, sono sempre gli stessi.
È chiaro
che il grillo parlante (non dimentichiamoci però che Collodi non
aveva simpatia per questo SUPER IO, tanto è vero che Pinocchio lo
schiaccia al muro già al primo atto della storia), vuole tramortire
la platea, vuole graffiare affinché nessuno dimentichi le unghiate
del suo movimento, vuole dimostrare che essere casti e puri in
politica è ancora possibile, e per palesare il suo essere
Mastrolindo dell'arte di governo pensa che mostrare i muscoli della
lingua basti per convincere gli italiani. Magari epurando il
movimento dai dissidenti ideologici, o puntando su un maschilismo
becero che però, nel nostro Paese così tenacemente ancorato
all'idea di un patriarcato, riesce ancora a colpire nelle viscere.
Perché la
donna resta ancora chiusa in un mondo che la vuole prima figlia, poi
moglie e quindi madre. E ora c'è chi lancia il messaggio che pur di
avere un orgasmo le donne sono disposte a prostituirsi con la
televisione e per la televisione.
Ma anche la
prostituzione risponde ad una precisa richiesta di mercato...
“Moglie e
cortigiana sono i poli opposti e complementari dell'estraneazione
femminile nel mondo patriarcale: la moglie tradisce il piacere al
saldo ordinamento della vita e del possesso, mentre la cortigiana –
in segreta alleanza con essa – torna a sottoporre al possesso ciò
che i diritti della moglie lasciano libero, e vende il piacere”. La
“Dialettica dell'Illuminismo”, un saggio scritto a quattro mani
da Horkheimer e Adorno, non lascia molte speranze per un futuro meno
saturo di stereotipi e di cliché di genere, perché il pensiero
diventa completamente un organo che retrocede alla natura. “Ma per
i potenti gli uomini diventano un materiale, come l'intera natura per
la società”. Insomma, la politica è l'industria culturale.
“Sotto il monopolio privato della cultura accade realmente che la
tirannide lascia libero il corpo e investe direttamente l'anima. Là
il padrone non dice più: devi pensare come me o morire. Ma dice: sei
libero di non pensare come me, la tua vita, i tuoi beni, tutto ti
sarà lasciato, ma a partire da questo momento sei un intruso tra
noi”. I due esponenti della scuola di Francoforte ribadiscono il
forte concetto che chi non si adegua alle richieste di un mercato
speculativamente liberistico, sarà colpito da un'impotenza
economica che si prolunga poi nell'impotenza dell'isolato e una volta
escluso dal giro – scrivono ancora Horkheimer e Adorno – è
facile convincerlo di insufficienza. Il metodo del leader del
Movimento5stelle è proprio questo: isola, allontana, epura,
dogmatizza il suo pensiero, e infine crea il pubblico ludibrio perché
non c'è arma migliore di quella di ridicolizzare il proprio nemico
per renderlo inoffensivo.
Il Punto G
è solo un punto qualunque preso nello spazio del mondo delle idee
dove risiedono le stupidità più profonde, e da lì si è costruito
un triangolo mediatico chiamato Grillo-Media-Salsi. Nulla di più di
una boutade che serve solo a far parlare di sé... ma non del
Movimento5stelle, semmai del fenomeno Grillo.
Grillo non
ama i grillini, ma adora sapere che attorno a lui ci sono insetti che
suonano la sua musica: guai se stonano. Del resto chi meglio di un
uomo dello spettacolo può conoscere le regole dell'industria
culturale?
Eppure, c'è
ancora chi lo applaude, chi lo ascolta. “Il funesto attaccamento
del popolo al male che gli si fa arriva fino ad anticipare e a
prevenire la scaltrezza degli organi decisionali...”.
Niente di
più vero.
2 commenti:
copio (con sdegno) dal blog di Grillo un agghiacciante commento di una nostra conterranea...
"Ma perchè la frase di Grillo sul punto G desta tante critiche da parte delle donne? Non sarà per caso che queste donne non hanno il punto G e quindi fortemente frustrate? Il maschilismo di grillo che c'entra?Ci vogliamo concentrare sul problema vero che è quello di non apparire nei talk show oppure vogliamo continuare a parlare di fumo? Caspita inquietano queste donne del movimento che si riuniscono per parlare del punto G, del maschilismo...non sarà che le donne farebbero meglio a stare fuori dalla politica? Anche perchè l'Italia ha ben altri problemi!
MARIA LUCIA CARTA, olbia
Come si fa a difendere un essere misogino come Grillo? come si fa ad ascoltare uno che si fa chiamare Grillo? ha ragione la tipa... il problema non è il punto G, ma l'idiozia delle donne che guardano se stesse attraverso lo specchio degli uomini misogini
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